La pittura ebbe inizio negli anni 60, durante gli studi accademici sotto la guida del Maestro Gerardo Dottori. Prima era una ricerca analitica poi divenuta sintetica, di spazi e di volumi del paesaggio.
Non è stata una attenzione rivolta alla grande città ma ho voluto mettere in evidenza la storia di una "Italia minore", quella che noi intravvediamo velocemente in macchina e in treno.
Questi sono insediamenti urbani che ricordano il nostro passato e che, nella maggior parte dei casi, li troviamo distrutti per incuria e poi dimenticati.
I miei colori sono stratificati e pastosi realizzati con una spatolata piena di materia, successivamente diventano trasparenti e leggeri. La tavolozza presenta due colori dominanti: quello bruno delle terre e quello verde-azzurro.
Negli ultimi anni la pittura si è arricchita di una atmosfera bizzantineggiante grazie a una dominante cromatica di colore aureo.